PROCEDURA OPERATIVA ANTI CONTAGIO
PER GESTIONE DEL RISCHIO DA COVID-19

FASE 2: Protocollo di rientro rev 00 – 24 Aprile 2020

1. SCOPO DEL PROTOCOLLO
Il presente protocollo (di seguito anche: “Protocollo” e/o “Documento”) ha come scopo quello di permettere all’Azienda, in virtù di una ripresa dell’attività sicura e protetta nei confronti dei propri collaboratori, di documentare l’adozione e l’implementazione delle misure specifiche volte a:

  1. prevenire il rischio di contagio per i lavoratori;
  2. intervenire tempestivamente su eventuali casi di infezione.

Il presente Documento rappresenta quanto messo in atto dall’Azienda per adempiere al “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, del 24 aprile 2020, sottoscritto dal Governo e dalle parti sociali”, al fine di predisporre i giusti comportamenti da mettere in atto per prevenire qualsiasi tipo di contagio una volta ripresa l’attività lavorativa.
Tali misure indicate sono state condivise con gli RLS e il Medico Competente, al fine di mantenere costantemente aggiornato il flusso di informazione.

Premesso che:

  1. il rischio da Coronavirus è un rischio generico e non un rischio specifico e neanche un rischio generico aggravato per tutte le attività non sanitarie;
  2. le norme di Igiene Pubblica, in caso di una epidemia/pandemia sono sovra ordinate a quelle di Igiene Occupazionale e, quindi, nelle aziende non sanitarie, come previsto nel Protocollo sopraindicato, si applicano così come impartite e calate all’interno delle specificità dell’azienda.

L’Azienda può prevedere interventi formativi ad hoc, circa l’applicazione del protocollo e di tutte le misure atte a prevenire un possibile contagio, al fine di rendere informati e formati tutti i Lavoratori pronti a riprendere l’attività lavorativa.

2. INTERVENTI VOLTI PER IL CONTENIMENTO DEL CONTAGIO: L’INFORMAZIONE

1. Creazione di una task force
Di fondamentale importanza risulta l’istituzione (o il mantenimento in caso di istituzione già avvenuta) di una task force, composta da Referenti Aziendali, le cui evidenze verranno condivise con RLS, Medico Competente e RSPP, così da mantenere sotto controllo costante, l’evoluzione della situazione di emergenza da COVID-19.
Nel rispetto delle disposizioni Governative, delle Linee Guida Ministeriali ed al fine di valutare l’efficacia delle misure messe in atto, ogni soggetto coinvolto porta, così come porterà, le proprie richieste per la discussione, garantendo un approccio sistemico al problema.
Nello specifico l’Azienda provvede a programmare incontri periodici su input del
Datore di Lavoro, dalle quali vengono elaborati appositi Verbali di Task force (Allegato I), a formalizzazione di quanto affrontato.

2. Informazione ai Lavoratori (ex art. 2 lett. a)) e modalità di trasmissione
A partire da quanto predisposto dalle disposizioni nazionali e da quanto confermato all’interno del Protocollo del 24 aprile, si garantisce il flusso di comunicazione delle informazioni ai Lavoratori, così come su richiamati, tramite:

  1. trasmissione “Misure di riduzione della diffusione di COVID- 19” (Allegato II) e precauzioni da adottare tramite invio massivo per e-mail aziendale e affissione cartellonistica su ingressi e in bacheca aziendale. Viene precisato che, in presenza di sintomi simil influenzali quali febbre (oltre 37,5 °C), tosse, dolore alle ossa, il Lavoratore non potrà accedere ai luoghi di lavoro, consigliandone un periodo di quarantena volontaria. È necessario informare, inoltre, i Lavoratori dell’obbligo che hanno, di comunicare tempestivamente e responsabilmente al Datore di Lavoro, la presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante l’espletamento della prestazione lavorativa, avendo cura di rimanere ad adeguata distanza dalle persone presenti;
  2. trasmissione dei contatti telefonici dei Referenti da contattare in caso di presenza delle condizioni di rischio di contagio da COVID-19, tramite invio massivo di circolare aziendale o affissione degli stessi su bacheca aziendale (qualora presente);
  3. diffusione delle istruzioni per la corretta detersione delle mani, da affiggere all’interno di tutti i servizi igienici (Allegato III);
  4. diffusione delle norme igieniche volte a ridurre il rischio di contagio durante la fruizione dei servizi igienici, tramite affissione di apposita cartellonistica (Allegato IV);
  5. diffusione delle regole generali distanziometriche da rispettare relativamente alle postazioni di lavoro e a tutte le potenziali occasioni di possibile assembramento, specificando all’ingresso di ogni locale, la relativa capienza massima (pausa in locale break, riunioni, eventi interni, utilizzo ascensore, …);
  6. diffusione del complesso delle misure adottate, cui il personale deve attenersi, in particolare sul corretto utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale, al fine di prevenire qualsiasi forma di possibile contagio.

Dato lo scenario attuale di emergenza, in alternativa alla modalità cartacea, tutti gli scambi informativi, i verbali e le varie approvazioni delle decisioni aziendali dovranno avvenire preferibilmente in modo informatico (anche in video-conference), per evitare di agevolare qualsiasi forma di aggregazione spontanea o in alternativa ed invia residuale in spazi che possano garantire il distanziamento sociale imposto dalle disposizioni vigenti.

3. Informazione ai fornitori esterni

Tutte le informazioni trasmesse sopra descritte dovranno essere comunicate anche al personale esterno operante all’interno dei luoghi di lavoro dell’Azienda, tramite e-mail, addendum contrattuale o all’Ordine di servizio o informativa all’ingresso.

4. Procedure già diffuse ai lavoratori

Già dalle prime fasi dell’emergenza e in ottemperanza ai vari DPCM emanati ad oggi, sono state introdotte, all’interno dell’Azienda, le procedure di contenimento per contrastare la diffusione e il contagio del COVID- 19. Tali istruzioni sono state correttamente recepite da tutti i collaboratori. Rimane di fondamentale importanza la predisposizione di un piano di informazione capillare, chiara, accessibile, visibile, garantendo la comprensibilità a tutto il personale dipendente (informative in lingue diverse a seconda della nazionalità dei dipendenti).

3. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

1. Tipologia di dispositivi di protezione

I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), sono dispositivi che nella loro accezione più ampia proteggono una persona da un rischio che altrimenti sarebbe troppo elevato e che non si è riuscito a ridurre efficacemente per mezzo di altri sistemi e/o procedure.

In particolare, gli specifici DPI individuati al fine di evitare il contagio da C0VID-19
sono le mascherine, di tipo chirurgico (obbligatorie per tutti coloro che condividono spazi comuni (rif. D.L. n. 9- art. 34 combinato con il D.L. n. 18 -art. 16, c.1) ed i guanti (da fornire al personale in reception, per evitare che il loro utilizzo sia controproducente determinando, in questo modo, contaminazione incrociata delle superfici), affiancati da altri sistemi di protezione collettiva come ad esempio i plexiglass posizionati in alcune delle postazioni più esposte al contatto con la clientela. Inoltre, per la gestione delle emergenze, verranno messi a disposizione specifici
DPI, ovvero mascherine FFP2/FFP3, guanti, occhiali di protezione/visiere ed è auspicabile la presenza di tuta usa e getta.
Tali DPI saranno stoccati nei locali delle varie sedi.
Le mascherine sono utilizzate in conformità a quanto previsto dalle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

2. Consegna ai lavoratori

Ad ogni lavoratore verrà consegnato un numero adeguato di mascherine chirurgiche che abbiano come requisito fondamentale una conforme dichiarazione di conformità o un’autorizzazione in deroga secondo art. 15 comma 2). Qualora possibile, si consiglia di consegnare n° 5 mascherine chirurgiche lavabili.
Sarà messo a disposizione un modulo di consegna da sottoscrivere al momento della ricezione del materiale di protezione.
Ogni giorno il lavoratore dovrà indossare una nuova mascherina tra quelle consegnate.
Alla fine della settimana lavorativa, il lavoratore porta presso il suo domicilio le 5 mascherine, e dovrà provvedere al lavaggio delle stesse secondo quanto specifico all’interno delle schede tecniche dei prodotti.
Al Referente di area ovvero ad un soggetto identificato dal Datore di Lavoro sarà affidato il compito di distribuire le mascherine di protezione, coordinandosi con la Direzione Generale. Egli, inoltre, consegnerà ai Lavoratori anche le istruzioni di uso e lavaggio del materiale affidato.
Il periodo di utilizzo delle mascherine, secondo le modalità sopra descritte, è pari a 6 mesi. Al termine di tale periodo e salvo diverse prescrizioni, verranno riconsegnate altre 5 mascherine, seguendo la procedura sopra individuata.

3. Smaltimento dispositivi di protezione

L’Istituto Superiore della Sanità ha pubblicato le “Indicazioni ad interim” per la gestione dei rifiuti urbani in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-COV-2” il 14 marzo 2020.
Nella sezione Gestione rifiuti indifferenziati, viene stabilito che i rifiuti indifferenziati dovranno essere gestiti come da procedure vigenti sul territorio e, ove siano presenti impianti di termo-distruzione, deve essere privilegiato l’incenerimento, al fine di minimizzare ogni manipolazione del rifiuto stesso.

Per quanto riguarda le modalità di raccolta per il successivo smaltimento dei dispositivi utilizzati, verranno collocati presso l’Azienda dei bidoni dei rifiuti, adibiti alla raccolta di guanti monouso, mascherine (con cadenza semestrale) e anche fazzoletti di carta.
La rimozione del materiale raccolto sarà effettuata una volta al giorno, alla fine della giornata lavorativa, da ditta esterna di smaltimento rifiuti. È importante lo smaltimento giornaliero del materiale in quanto non si sa a priori se gli oggetti da rimuovere siano stati utilizzati da persone infette e asintomatiche o infette e non ancora conclamate:

  1. Ove l’azienda che utilizza i DPI sia collocata in ambito municipale e abbia una quota parte dei rifiuti prodotti “assimilabili” agli urbani, detti DPI potranno essere considerati tali, in quanto di fatto sono equivalenti ad un rifiuto di carta e/o di plastica/lattice. Essi andranno imballati in doppio o triplo sacchetto flessibile a perdere e chiuso con fascetta e conferiti unitamente agli altri rifiuti indifferenziati al sistema pubblico di raccolta;
  2. ove l’azienda che utilizza detti DPI non abbia alcuna possibilità di considerarli “assimilabili”, si dovrà garantire che essi, comunque, non vengano avviati a raccolta differenziata. Si potrà assegnare ad essi un codice EER e, precisamente il codice EER 150203, avviandoli, in via cautelativa, ad incenerimento;
  3. qualora fossero necessarie modalità di gestione più cautelative, tali rifiuti dovrebbero essere gestiti come rifiuti speciali equivalenti a quelli prodotti dalle strutture sanitarie, disciplinati dal DPR 254/2003. In questo caso, i rifiuti andrebbero raccolti in idonei imballaggi a perdere anche flessibili, di colore diverso da quelli utilizzati per i rifiuti urbani, e gestiti con le stesse modalità dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo avvalendosi di un’azienda specializzata per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento di questi rifiuti speciali (codice CER 180103* “rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni”).

Su tale tematica, viene fatto riferimento inoltre all’Ordinanza della Regione Lombardia n. 520 del 01/04/2020, ed in generale si dovrà verificare se ci sono ordinanze sullo smaltimento dei rifiuti per ogni Regione.

4. PULIZIA E SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO

L’Azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti di lavoro, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni, per il tramite di ditta di pulizie, con la quale è presente contratto d’appalto.
Nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all’interno dei locali aziendali, si procede alla pulizia e sanificazione dei suddetti, secondo quanto disposto dalla circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute, nonché alla ventilazione di tali ambienti.

Viene quindi garantita la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tutte le attrezzature di lavoro sia negli uffici (tastiere, schermi touch, mouse), sia nei reparti produttivi (carrelli elevatori, banchi di lavoro, joystick di carriponte e attrezzature di movimentazione carichi, ecc.).
Infine, essendo l’Azienda collocata in un’area geografica ritenuta a maggiore
endemia, in aggiunta alle normali attività di pulizia, è prevista, alla riapertura una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni, ai sensi della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020.

5. GESTIONE INGRESSI DEL PERSONALE

In fase di riapertura delle attività si prevede l’invio massivo di una comunicazione di “ritorno a lavoro” a tutti i dipendenti, per la condivisione dei nuovi standard di comportamento da seguire.
Ad ogni lavoratore sarà richiesto un feedback (informatico o cartaceo) di corretta ricezione delle procedure e tale elemento, conservato dall’Azienda, varrà come avvenuta consegna dell’informativa: per la registrazione della ricezione della presente procedura, si dispone o la sottoscrizione del modello un lavoratore per volta (evitando la creazione di assembramenti), rispettando la distanza interpersonale di 1,80 m, o attraverso la notifica di lettura della mail che viene inviata al singolo lavoratore; in aggiunta, si richiede, nel momento in cui il Lavoratore rientra a lavoro dopo il periodo svolto presso il proprio domicilio, la compilazione di una dichiarazione attestante il proprio stato di salute (Allegato V) da compilare all’ingresso con penna personale, tenendo sempre in considerazione il divieto di creare assembramenti.
Tutti i Lavoratori, prima di entrare all’interno degli ambienti di lavoro, devono indossare i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) adeguati al rischio biologico correlato al possibile contagio da COVID-19.
In particolare, per quanto concerne gli uffici, le mascherine fornite in dotazione personale al Lavoratore potranno essere di tipo chirurgico, per evitare che gocce di saliva si disperdano negli ambienti di lavoro, cosicché un eventuale lavoratore asintomatico non trasmetta il virus ai colleghi. Chiaro è che al fine di non contrarre la malattia è obbligo rispettare tutte le prassi
riportate all’interno di suddetto protocollo:

  1. il personale può tornare a lavorare solo se in buone condizioni di salute e se non presenta nessuno dei sintomi previsti dal Protocollo del 14 Marzo 2020 e confermati da quello del 24 aprile 2020, tipici del possibile contagio da COVID-19, che ricordiamo essere: febbre superiore a 37,5°C, tosse, difficoltà respiratoria, dolore alle ossa;
  2. dovrebbe essere possibile predisporre una zona apposita, antecedente all’ingresso o corrispondente alla zona Reception, presso la quale viene effettuato, da un operatore nominato direttamente dal Datore di Lavoro (preferibilmente facente parte della Squadra di Primo Soccorso), il controllo della temperatura corporea con termometro a infrarossi che non richiede contatto cutaneo. Nel caso in cui si formassero code all’ingresso, risulta necessario imporre il rispetto della distanza tra un lavoratore e l’altro di 1,80 m (Allegato VI). Si raccomanda di non utilizzare il termometro presente all’interno della Cassetta di Primo Soccorso in quanto prevede il contatto cutaneo.
  3. Secondo quanto confermato dal Protocollo del 24 aprile 2020, la rilevazione della temperatura corporea costituisce un trattamento di dati personali, motivo per cui deve avvenire ai sensi della disciplina privacy vigente (Allegato VII). Si consiglia, a tal proposito, di rilevare la temperatura e di non registrare il dato; in caso di superamento della soglia di temperatura, sarà possibile identificare l’interessato e registrare il dato al fine di documentare le ragioni che hanno impedito l’accesso agli ambienti di lavoro: il soggetto con una temperatura corporea superiore ai 37,5° non può entrare negli ambienti di lavoro, né recarsi al Pronto Soccorso, dovrà necessariamente tornare presso il proprio domicilio, mantenendo sotto controllo le proprie condizioni di salute e contattando il medico curante in caso di peggioramento.
    L’informativa sul trattamento dei dati personali deve essere affissa e ben visibile agli interessati prima dell’avvio della procedura di misurazione della temperatura.
    L’ingresso in Azienda di Lavoratori già risultati positivi all’infezione da CoViD-19, sarà preceduto da una preventiva comunicazione, avente come oggetto la certificazione medica da cui risulti la “avvenuta negativizzazione del tampone”, secondo le modalità previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza;
  4. gli orari per l’ingresso e l’uscita devono essere scaglionati al fine di evitare assembramenti e commistioni;
  5. evitare di predisporre guardaroba comuni all’interno dei quali posizionare i propri abiti e predisporre idonea cartellonistica per raccomandare di indossare la mascherina e i guanti monouso (nel caso di postazione in reception) prima di entrare in Azienda;
  6. affiggere nei punti di contatto con superfici comuni, quali la zona timbratura (se presente), apposita cartellonistica (Allegato VIII), idonea informativa privacy COVID-19 erogatore gel igienizzante per mani o fazzoletti di carta usa e getta al fine di detergere il badge aziendale e le mani dopo ogni utilizzo, da buttare in apposito cestino di raccolta indifferenziata, predisposto nei pressi.

Così come già previsto in ingresso, anche in uscita dal luogo di lavoro dovrà essere garantito (se necessario) uno scaglionamento di modo da garantire la distanza minima di sicurezza di almeno 1,80 metro.

6. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

L’Azienda, per quanto possibile, anche per il tramite del Datore di Lavoro, implementa il ritorno incrementale del personale sul luogo di lavoro, prevedendo un frazionamento del 33/50 %, in modo da riuscire a gestire eventuali casi di positività evitando il blocco di un settore intero, percentuale è del tutto indicativa, in quanto sarà influenzata anche da motivazioni numeriche (ad esempio uffici composti da sole 2 persone) e da motivazioni economiche (in caso di grande mole di lavoro si potrebbe pensare a percentuali più alte), oltre da eventuali Decreti futuri.
A tal proposito, ove possibile, continua ad adottare l’utilizzo del lavoro agile volto a ridurre al minimo la presenza di persone all’interno di un ambiente di lavoro.
Inoltre, sarebbe opportuno:

  1. gestire le turnazioni al fine sia di ridurre il numero di persone nei reparti aziendali sia di evitare qualsiasi fenomeno di aggregazione sociale in Azienda;
  2. garantire la presenza in ufficio di squadre operative caratterizzate settimanalmente dagli stessi collaboratori, evitando la possibile contaminazione incrociata data da un’alternanza continua di personale, cercando di mantenere la presenza di almeno un addetto alle emergenze antincendio e un addetto al primo soccorso per ogni giornata lavorativa o turnazione;
  3. garantire per ogni turno di lavoro un numero adeguato di addetti al Primo Soccorso;
  4. favorire l’uso del mezzo privato o di navette, al fine di evitare assembramenti durante il tragitto dal luogo di lavoro verso il proprio domicilio o viceversa.

1. Attività in postazione

Cercando di garantire la percentuale di frazionamento stabilita, l’Azienda esamina le planimetrie aziendali per modificare, qualora necessario, i layout e la predisposizione delle scrivanie, tenendo in considerazione la distanza minima da mantenere di 1 m tra un dipendente e l’altro, utilizzando indicatori a pavimento o parete in base alle esigenze e riconfigurando, se necessario, la disposizione degli arredi.
Nel caso di ambienti open space si raccomanda di garantire 2m di distanza di sicurezza tra una postazione e l’altra.
Le opzioni possono essere:

  1. occupare le postazioni in modo alternato o a scacchiera;
  2. rimuovere alcuni arredi, se necessario, per garantire la distanza di sicurezza.

Si raccomanda di tenere, per quanto possibile, le porte degli uffici aperte per garantire una corretta ventilazione naturale ed il necessario ricambio d’aria.
L’Azienda potrà dotarsi di pareti di plexiglass e adotta indicatori a pavimento, anche adesivi, per il mantenimento della distanza di sicurezza (per clienti e/o fornitori esterni) per la protezione della postazione in reception e tiene in considerazione la possibilità di predisporre tali protezioni anche tra una postazione e l’altra in caso di scrivanie condivise, per le quali non sarebbe possibile rispettare la distanza di sicurezza.
Ogni ambiente di lavoro viene dotato di postazioni di disinfettanti gel per mezzo dei quali ogni collaboratore prima e dopo l’utilizzo quotidiano, deve igienizzare tutte le attrezzature d’ufficio utilizzate durante la giornata lavorativa. La fornitura di igienizzante per la scrivania, prima che termini, dovrà essere richiesta dal collaboratore.
Per quanto riguarda la riapertura degli uffici dopo il periodo di chiusura della Fase 1, l’Azienda provvede, preventivamente, alla sanificazione dei locali e alla pulizia dei filtri dell’impianto di ventilazione rimasto fermo ad opera di ditta di manutenzione specializzata.

2. Eventi interni e riunioni aziendali

Per quanto riguarda l’organizzazione delle riunioni, si predilige, per quanto possibile, incontri in videoconferenza e si raccomanda di procrastinare l’organizzazione di eventi in cui si potrebbero creare assembramenti.

Qualora questo non fosse possibile, oltre a rispettare tutte le buone prassi di cui al paragrafo 3 concernenti la modalità di ingresso, le riunioni e gli eventi devono essere organizzate mantenendo la distanza di sicurezza di almeno 1m tra un partecipante e l’altro, stabilendo a priori, una riduzione almeno del 50% della capacità delle sale riunioni, favorendo anche un ingresso ed un’uscita scaglionato dalla medesima.
È possibile organizzare questi ambienti:

  1. segnalando le sedie da non utilizzare, con apposita cartellonistica, per mantenere una la separazione fisica ed evitare la possibilità di spostare le sedute;
  2. evitando la disposizione del personale presente faccia a faccia,a meno che non venga rispettata la distanza minima di sicurezza, prediligendo, ove possibile, le disposizioni circolari;
  3. eliminando gli elementi non essenziali della stanza, quali penne, blocchi e/o quaderni, lavagne a fogli mobili, che potrebbero determinare contaminazione incrociata, e rendendoli disponibili solo su richiesta personale del dipendente, il quale poi provvederà a pulire ciò che ha utilizzato;
  4. garantendo un servizio di pulizia delle stanze dopo ogni utilizzo (in caso di più riunioni durante il corso della giornata, garantire la disinfezione alla fine di ogni incontro);
  5. rendendo disponibili gel igienizzanti per mani in ogni sala riunione;
  6. utilizzando, ove possibile, cestini a bidone chiuso per l’immondizia con sacchetti per la raccolta indifferenziata (da cambiare, possibilmente, ogni sera).

3. Pause lavorative e pausa pranzo

Valutare la possibilità di spegnimento temporaneo dei distributori automatici per evitare aree di assembramento e la gestione di ulteriori superfici di contagio (pulsantiere dei distributori/touch screen) che dovranno essere sanificati periodicamente.
Nel caso in cui si optasse per mantenere operativi i distributori automatici, l’uso degli stessi e l’accesso ai locali break deve essere regolamentato tramite affissione di apposita cartellonistica (Allegato IX) permettendo l’utilizzo del distributore solo a coloro che rispettano le buone prassi e unicamente a una sola persona per volta, permettendo la presenza di ulteriore persona solo in funzione del mantenimento della distanza di sicurezza: qualora questa distanza non venga garantita è possibile la presenza di una sola persona sia all’interno dell’area che davanti al distributore.
Per premere i pulsanti del distributore automatico si raccomanda di indossare un guanto monouso o utilizzare un fazzoletto di carta usa e getta o salviette igienizzanti, predisposti per display, touchpad, pulsanti, e di gettarli dopo l’utilizzo all’interno del cestino della raccolta indifferenziata, per evitare di contaminare le superfici.
Si garantisce l’utilizzo di bicchieri monouso, da gettare terminato l’utilizzo, e il rispetto del divieto di creare assembramenti durante le pause lavorative. È fatto divieto, inoltre, di portare bevande ai colleghi, è consentito unicamente il consumo personale di bevande e/o cibo.
Per quanto concerne la mensa o il locale adibito alla pausa pranzo, l’accesso dei
dipendenti deve essere regolamentato tramite affissione di apposita cartellonistica (Allegato X) e tramite organizzazione di turni che devono essere assegnati e comunicati con anticipo. In particolare:

  1. si raccomanda di garantire la presenza di un igienizzante per le mani all’ingresso del locale, grazie al quale è possibile detergere le mani, che dovrebbero essere comunque sempre lavate nei servizi igienici;
  2. si raccomanda di evitare di toccare superfici e oggetti non necessari;
  3. si raccomanda di organizzare i tavoli presenti, rispettando la massima distanza ancor più cautelativa di 2 metri e organizzando le postazioni di seduta in modo alternato.

Qualora il locale adibito alla pausa pranzo preveda un servizio mensa, si raccomanda di:

  1. Installare uno o più igienizzanti per mani all’ingresso e all’uscita dalla mensa ovvero nei servizi igienici destinati alla mensa stessa;
  2. evitare soluzioni a buffet o di self-service e di provvedere, temporaneamente, all’utilizzo di bottiglie di acqua di plastica per evitare l’accesso delle forniture di ricarica degli erogatori a boccioni;
  3. impostare una linea di attesa con indicazioni a pavimento della distanza da rispettare e distribuire il cibo proveniente dalla cucina o dal personale esterno adibito al servizio mensa, in pacchetti preparati per il pranzo o sotto forma di pre-porzioni, comprensivi di posate, pane, frutta e bevande. Il tutto dovrà essere gettato in appositi cestini per la raccolta indifferenziata;
  4. utilizzare solo piatti, posate e bicchieri usa e getta;
  5. rispettare tutti i punti precedenti per quanto concerne l’organizzazione dei tavoli.

È necessario garantire che i locali, all’inizio ed al termine di ogni pausa pranzo, vengano correttamente puliti, garantendo ricambi d’aria continui e le superfici vengano sanificate.

4. Fruizione degli spazi comuni e servizi igienici

L’utilizzo di spazi comuni quali scale e ascensori (ove presenti) deve essere regolamentato.
In particolare, si raccomanda di controllare il flusso delle persone che utilizzano le scale sfruttando la predisposizione di indicazioni a pavimento delle distanze minime da rispettare e di gestire la capacità dell’ascensore, riducendo al minimo l’interazione fisica all’interno di esso, incoraggiando l’utilizzo delle scale come valida alternativa o prevedendo la presenza di una persona al massimo.
Al fine di evitare di venire a contatto con superfici potenzialmente infette, è consigliabile prevedere una postazione con igienizzante da utilizzare dopo aver premuto i tasti o una postazione con fazzoletti usa e getta per premere i pulsanti, da gettare subito dopo in apposito cestino interno.
Per quanto concerne le aree di attesa (qualora applicabile) va definito il numero massimo di persone presenti contemporaneamente e le sedie dovranno essere utilizzate solo in modo alternato, predisponendo idonea cartellonistica per indicare i posti utilizzabili mantenendo la distanza di sicurezza.
Andranno, inoltre, mantenuti i “segnalatori di distanza” presso le postazioni di prima accettazione clienti/fornitori (ad es. reception).
Qualora presenti, i-Pad, tavolette o display touch di simil genere, dovranno essere periodicamente sanificati dal personale presente in reception in particolare dopo ogni utilizzo se assegnati in modo promiscuo.

Per quanto concerne l’utilizzo dei servizi igienici, si raccomanda la affissione sulle porte di ingresso della cartellonistica indicante le buone prassi da rispettare, rammentando la necessità di avere quante più postazioni di igienizzante, anche all’ingresso dei servizi stessi, per garantire una pulizia costante delle mani.
L’accesso ai servizi igienici deve essere consentito, in via del tutto cautelativa, a 1 persona al massimo (numero che può variare a seconda delle dimensioni effettive del servizio igienico in quanto il parametro fondamentale da rispettare permane essere la distanza di un 1 metro): non dovranno quindi crearsi assembramenti negli antibagni (ove presenti).
In questa fase, inoltre, bisognerebbe sensibilizzare il personale a fumare il meno possibile. Ogniqualvolta viene effettuata la pausa in ambiente esterno la mascherina deve essere tolta (anche solo parzialmente): questo passaggio implica una maggiore esposizione al contagio, vista la vicinanza delle dita alla bocca.
Per poter contenere la condizione e dopo aver allentato i laccetti superiori, si raccomanda di lavare/ sanificare le mani.
Mentre viene fumata la sigaretta nel posto fumo dovranno comunque essere garantite distanze maggiormente cautelative (2 metri) ed al termine dovranno essere sanificate nuovamente le mani prima di riallacciare i laccetti superiori.

5. Utilizzo di attrezzature personali e non

Si raccomanda l’utilizzo di attrezzature personali quali telefoni cellulari, opportunamente sanificate e pulite, cercando di ridurre al minimo l’utilizzo del display del cellulare mentre si sta lavorando, per esempio, al pc, al fine di evitare di contaminare la tastiera del computer o viceversa.
A tal proposito si raccomanda di utilizzare prodotti igienizzanti, più volte possibili, per igienizzare lo schermo e le mani e di provvedere alla pulizia della propria postazione all’inizio e a fine turno. Dovrà comunque essere garantita periodica sanificazione così come da disposizioni ministeriali.
Per quanto concerne l’utilizzo di attrezzature comuni da ufficio quali la fotocopiatrice, l’accesso al locale apposito è consentito solo ad una persona e l’utilizzo della fotocopiatrice prevede igienizzazione delle mani sia prima che dopo.
E’ consigliabile utilizzare almeno un guanto monouso nel caso in cui si dovesse
intervenire sulla pulsantiera della stampante per impostare modalità non standard.

6. Lavoratrici gestanti e puerpere e Lavoratori sensibili/fragili

La gestione del personale femminile gestante e/o puerpere e dei lavoratori fragili rappresenta un argomento chiave nella gestione della ripresa dell’attività lavorativa contro la diffusione del COVID-19.
In particolare, si raccomanda di prediligere il lavoro agile, sia per tutto il personale femminile in gravidanza o in fase di allattamento, che per i soggetti fragili/sensibili, procrastinando il ritorno immediato agli ambienti di lavoro al fine di evitare possibili complicanze sia dello stato di gravidanza che dello stato di salute.

Si definiscono “persone con particolari fragilità” i portatori di patologie attuali o pregresse che li rendono suscettibili e di conseguenza particolarmente gravi in caso di contagio”. In suddetto caso, trattandosi di situazioni che il Datore di Lavoro non è tenuto a conoscere in quanto coperti da segreto professionale del Medico Competente, in coordinamento con il Servizio di Prevenzione e Protezione e il Medico Competente stesso, il Datore di Lavoro (qualora non lo avesse ancora fatto) procede ad inviare a tutti i Lavoratori comunicazione nella quale informa che, ove questi si considerino in situazioni di particolare fragilità, debbano farsi parte attiva nel segnalare tale stato al Medico Competente o comunque direttamente al Medico di Medicina Generale , il quale, a sua volta, esprime il parere in merito allo stato di ipersuscettibilità, in merito anche in relazione all’età.
Nel caso in cui il Medico Competente non sia in possesso di tutte le informazioni necessarie, richiede ai Lavoratori di trasmettergli tutta la documentazione utile a comprovare la sua condizione di particolare fragilità.

7. Utilizzo comune macchina aziendale/macchina a noleggio

È necessario provvedere all’invio massivo, tramite e-mail aziendale, di apposita informativa (Allegato XI) al fine di comunicare ai dipendenti le buone prassi da seguire per l’utilizzo di macchine aziendali ad uso comune e/o di macchine a noleggio. In particolare, si raccomanda di:

  1. dotare codesti lavoratori di un numero adeguato di mascherine e guanti così da garantirne l’impiego in più giornate riducendo l’accesso alla sede di lavoro principale;
  2. utilizzare guanti monouso e mascherina prima di entrare all’interno dell’abitacolo;
  3. pulire le superfici al termine dell’utilizzo con gel igienizzante messo a disposizione all’interno di
    ogni veicolo aziendale condiviso;
  4. ove possibile (nel caso di parcheggi custoditi o parcheggi privati aziendali) lasciare i finestrini
    della macchina abbassati per permettere il ricircolo dell’aria.

Risulta di fondamentale importanza provvedere ad organizzare turni per il noleggio delle auto aziendali evitando che queste vengano utilizzate da più persone nella stessa giornata, permettendo un periodo di fermo di almeno 24 ore.

8. Personale operante presso terzi

Il personale che, per ragioni varie, fosse impiegato nelle attività d’appalto presso i clienti, di distacco o semplicemente per attività commerciali, attuerà innanzitutto tutte le procedure che saranno comunicate dai medesimi in relazione alla

LA PROSECUZIONE DELLE ATTIVITÀ’ LAVORATIVE IN APPALTO O DI ATRO TIPO PRESSO TERZI E’
VINCOLATA AL RISPETTO DELLE CONDIZIONI CHE ASSICURINO AI LAVORATORI ADEGUATI LIVELLI DI
PROTEZIONE SIA PER QUANTO SOPRA DISPOSTO MA ANCHE ASSICURANDOSI CHE I TERZI ABBIANO
ATTUATO LE MEDESIME MISURE PREVISTE PER L’INGRESSO DEI FORNITORI

gestione del proprio protocollo anti-contagio (Aziende o Concessionarie). Ulteriormente a queste, si atterrà, oltre a quanto su riportato, alle seguenti regole:

  1. utilizzo pedissequo di tutti i DPI già in dotazione per il normale svolgimento del proprio lavoro;
  2. divieto di interazione con personale esterno, se non per lo strettissimo necessario alle operazioni di lavoro;
  3. mantenimento di una distanza interpersonale cautelativa di 1,5 /2 metri da personale terzo (ove non possibile, è in ogni caso obbligatorio SEMPRE il rispetto della distanza minima pari ad 1 metro tra le persone);
  4. lavaggio frequente delle mani con sapone/soluzioni idroalcoliche, in particolar modo prima di indossare i DPI e subito dopo il loro disuso.

7. GESTIONE FORNITORI E CLIENTI

1. Modalità di accesso in Azienda

Per quanto riguarda i fornitori, anch’essi dovranno attenersi ad una regolamentazione secondo le indicazioni di seguito specificate. Con fornitori esterni si intendono tutti quei fornitori che non hanno necessità di accedere all’interno degli ambienti della filiale mentre con fornitori interni si intendono quei fornitori che svolgono l’attività all’interno della struttura. Per entrambe le tipologie di fornitori, nel caso di “dissidenti” (ad esempio fornitori che non utilizzano i DPI), il lavoratore che ravvisa comportamenti non corretti dovrà informare il responsabile del reparto (obbligo del lavoratore di informare il datore di lavoro, il dirigente o il preposto qualsiasi condizione di pericolo, ex art. 20, comma 2 lettera e del d.lgs. 81/2008), il quale interverrà, se necessario, anche allontanando tale lavoratore e comunicando al suo Datore di Lavoro quanto accaduto, richiedendo allo stesso di provvedere alla correzione di quanto necessario.
L’ingresso in Azienda dei fornitori esterni deve essere concordato preliminarmente con il referente interno all’Azienda, a mezzo mail, dove dovrà essere specificato giorno ed ora della consegna, in modo da evitare la compresenza di più fornitori nelle aree di lavoro e la conseguente formazione di un assembramento.

Per l’accesso dei fornitori esterni viene individuata una procedura di ingressi, transito e uscita, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite, allo scopo di ridurre le occasioni di contatto con il personale in forza nelle aree uffici (Allegato XII).
Per l’accesso dei fornitori che svolgono la loro attività in modo continuativo
all’interno dell’Azienda, viene predisposto all’ingresso o agli ingressi, postazione in cui si richiede la compilazione di una idonea autocertificazione sullo stato di salute (Allegato XIII), cui segue il controllo immediato della temperatura corporea (il controllo viene effettuato quotidianamente, per quanto riguarda la compilazione, se l’intervento è effettuato nel giro dei 14 giorni, questa è sufficiente la volta in cui il fornitore entra per la prima volta in Azienda).
Nel caso, invece, dei fornitori che prestano servizio saltuariamente, la compilazione e la misurazione della temperatura sono previste ogni volta in cui viene effettuato l’intervento.
Prestare attenzione alla consegna e al ritiro di documenti in formato cartaceo, quali buste e/o pacchi: questi vanno depositati in apposito supporto nell’area di ricevimento e prelevati dall’operatore addetto sempre indossando guanti monouso.
Per quanto concerne la possibile riapertura alla clientela (Qualora presente), si
raccomanda ai clienti di utilizzare prioritariamente i mezzi di comunicazione remoti (posta elettronica, telefono, internet, ecc.) al fine di limitare il più possibile accessi fisici presso l’Azienda.

2. Attività svolta all’interno degli ambienti di lavoro della committente

Valgono tutte le regole adottate da parte dei dipendenti, ad esclusione della fornitura da parte dell’Azienda dei dispositivi di sicurezza: i fornitori interni devono disporre di propri DPI.
Si raccomanda di inviare comunicazione a tutti i fornitori, per poi richiedere copia firmata per accettazione di tutte le regole da adottare all’interno degli ambienti di lavoro aziendali.
In caso di lavoratori dipendenti di aziende terze che operano nello stesso sito produttivo (es.manutentori, fornitori, addetti alle pulizie,..) che sono risultati positivi al tampone, sarà l’appaltatore a informare immediatamente il committente, collaborando, entrambi con l’autorità sanitaria al fine di fornire elementi utili all’individuazione degli eventuali contatti stretti.

3. Fruizione degli spazi comuni e dei servizi igienici

Ove possibile, sarebbe opportuno riservare servizi igienici per fornitori e/o clienti. Qualora ciò non fosse possibile, per l’utilizzo degli spazi comuni e dei servizi igienici per ciascun fornitore deve essere interdetto.

8. SORVEGLIANZA SANITARIA

Fino all’emanazione di nuove direttive scientifiche che evidenzino dati certi epidemiologici sulla diffusione del COVID 19 tra la popolazione, nelle aziende e tra gli operatori sanitari impegnati per la gestione di questa emergenza sanitaria, agendo secondo scienza e coscienza e seguendo le direttive delle società scientifiche che già hanno contestato l’assenza di personale medico al tavolo che ha emanato i decreti nazionali per il contenimento del COVID 19, nonché le indicazioni delle ATS lombarde e venete, il Medico Competente effettuerà esclusivamente visite mediche preventive, preassuntive, maternità, rientro malattia e infortunio > 60 gg.
È onere del Medico Competente valutare e comunicare al Datore di Lavoro se è in grado di garantire l’effettuazione delle visite mediche periodiche secondo relativa scadenza o se queste possono essere ritenute differibili e rimandabili in un contesto tale di emergenza mondiale, e considerate anzi in questo momento, veicolo di infezione, soprattutto se l’ambiente di lavoro non risulta essere dotato di luogo idoneo e apposito per lo svolgimento delle visite mediche, le quali devono essere effettuate in uno spazio congruo.
Ci deve essere la possibilità concreta di provvedere alla igienizzazione e disinfezione di tutte le superfici e di tutte le attrezzature tra una visita e l’altra.
Per quanto concerne la gestione delle condizioni di fragilità si faccia riferimento al paragrafo 6.6.
Il Medico Competente, inoltre, in considerazione del suo ruolo nella valutazione dei rischi e nella sorveglianza sanitaria, potrà suggerire l’adozione di eventuali mezzi diagnostici qualora ritenuti utili, al fine del contenimento della diffusione del virus e per la tutela della salute dei Lavoratori.
Per il reintegro progressivo di lavoratori dopo l’infezione da COVID19, il medico
competente, previa presentazione di certificazione di avvenuta negativizzazione del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza, effettua la visita medica precedente alla ripresa del lavoro, indipendentemente dalla durata dell’assenza per malattia, anche per valutare profili specifici di rischiosità.

9. GESTIONE CASO DI POSITIVITÀ’ IN AZIENDA

Nel caso in cui un dipendente, durante il normale turno di lavoro, dovesse manifestare alcuni dei sintomi riconducibili al COVID- 19, non dovrà, in alcun modo, entrare in contatto con altri colleghi ed andrà isolato in un luogo (da definire internamente) evitando così la diffusione del virus, in attesa dei soccorsi, qualora fosse grave o dovrà lasciare il posto di lavoro per tornare presso il proprio domicilio qualora riuscisse a farlo in modo autonomo e dovrà essere informato circa la necessità di contattare il proprio medico curante in caso di persistenza dei sintomi.

Quando le stanze, in cui è stato il possibile contagiato, saranno sgombre, si dovrà provvedere alla sanificazione, secondo quanto previsto dalla circolare del Ministero della Salute n. 5443 del 22 febbraio 2020 – “Pulizia di ambienti non sanitari” (Allegato XIV) e ad un adeguato ricambio di aria, prima del loro riutilizzo. In caso di positività accertata, il Datore di Lavoro in collaborazione con il Medico Competente dovrà comunicare il nominativo del dipendente positivo, il quale ovviamente rimane a casa in quarantena, alle ASL territoriali competenti e i nominativi dei colleghi con cui è possibile sia stato in contatto stretto (dove per contatto stretto si intende quando una persona ha avuto un contatto diretto, ossia faccia a faccia, con un caso di COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti).
Il numero di giorni durante i quali il positivo dovrà rimanere a casa dipendono dalla condizione di salute del dipendente, tenendo in considerazione che dall’ultima manifestazione dei sintomi dovrebbero trascorrere almeno 15 giorni effettivi. L’esatta determinazione dei giorni di quarantena viene ad ogni modo identificata dall’ASL alla quale è stata fatta comunicazione, che provvederà alla sorveglianza attiva delle condizioni di salute del dipendente.

Fatto salvo quanto previsto nei paragrafi precedenti, l’Azienda, inoltre, può adottare i seguenti interventi precauzionali:

  1. immediata richiesta cautelativa, a tutti i lavoratori che hanno lavorato negli ultimi 3 giorni prima dei sintomi a stretto contatto o in postazioni immediatamente adiacenti al lavoratore risultato positivo, di rimanere a casa;
  2. immediata sanificazione – in questo ordine cronologico – di:
    • delle zone di passaggio comuni quali scale (con particolare attenzione al corrimano) corridoi, porte, maniglie, servizi igienici, ascensori;
    • postazione/i di lavoro del lavoratore e di tutti i lavoratori della medesima area di lavoro, comprese le attrezzature di lavoro;
    • area break utilizzata dal lavoratore, comprese le attrezzature presenti (distributori automatici, frigorifero, forno a microonde, ecc.).

10. SQUADRE DI EMERGENZA E GESTIONE INTERVENTI DI SOCCORSO

Qualora sia strettamente necessario intervenire immediatamente sul lavoratore, il soccorritore, addetto alla squadra di emergenza, dovrà prima indossare maschera (FFP2, meglio FFP3), visiera (o occhiali) e guanti doppi, presenti all’interno della cassetta di primo soccorso; è auspicabile inoltre che indossi una tuta protettiva monouso, verificando che al termine della vestizione la medesima sia chiusa ed integra in ogni estremità.

Il soccorritore dovrà farsi assistere da altro soccorritore debitamente protetto; entrambi i soccorritori devono indossare i medesimi DPI..
Durante l’intervento, dovranno essere presenti solo i soccorritori nel numero strettamente necessario all’intervento. Al termine dello stesso, si dovrà procedere alla svestizione così come indicato in Allegato XV
Tutti i presidi utilizzati vanno poi chiusi, da un addetto al primo soccorso dotato di mascherine FFP2, occhiali e guanti, in un sacchetto e gettati come rifiuti speciali pericolosi.
Una volta terminato l’intervento, i soccorritori dovranno segnalare il contatto con il possibile soggetto e, salvo che questi risulti negativo, dovranno abbandonare il posto di lavoro e rimanere in quarantena per il periodo necessario.

11. TRASMISSIONE PROCEDURA E SOTTOSCRIZIONE

Il presente protocollo è stato redatto dal Datore di Lavoro le cui evidenze sono state condivise con RLS, Medico Competente e RSPP.
Al fine della sua corretta attuazione, copia della presente procedura è stata consegnata alle parti interessate le quali, con la firma posta nella casella che segue, formalizzano la presa di conoscenza della procedura stessa e provvedono ad attuare quanto previsto al suo interno. La stessa è consegnata anche a tutti i lavoratori presenti in Azienda (o che possono essere presenti saltuariamente) in questo particolare momento storico, in modo da mettere tutti a conoscenza delle procedure attuate dall’azienda e per darne ampia visibilità. Vista la contingenza, l’urgenza e l’emergenza, si ritiene valida anche l’approvazione delle parti a mezzo e-mail senza firma autografa.
Qualora, per prevenire l’attivazione di eventuali focolai epidemici, l’autorità sanitaria disponga misure aggiuntive specifiche, come ad esempio, l’esecuzione del tampone, la Società fornirà massima collaborazione.
In occasione dei controlli periodici per la corretta compilazione del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, del 24 aprile 2020, si prevede compilazione di apposita check- list.